I CONSIGLI DEGLI ESPERTI
APPROFONDIMENTI


























DOVE AVVENGONO GLI INCIDENTI STRADALI?
Autostrade e raccordi: 5,4 %
Strade Extraurbane: 21 %
Strade Urbane: 73,3 %

PERCHE’ AVVENGONO GLI INCIDENTI STRADALI?
Il fattore umano è la causa principale. La colpa è di comportamenti scorretti e mancanza di attenzione causata, quest’ultima, non di rado da difetti visivi non corretti.
QUANTO È IMPORTANTE LA VISTA PER LA SICUREZZA STRADALE?
La vista è il principale senso coinvolto nella guida. Le informazioni necessarie alla guida sono fornite per il 90% dagli occhi. I difetti visivi sono, perciò, i più pericolosi per chi si mette al volante.
Il 59% degli incidenti stradali, infatti, sarebbe riconducibile a “scarsa capacità percettiva”.
QUANTE PERSONE GUIDANO CON DIFETTI VISIVI?
Secondo una ricerca condotta dall’Università̀ “Bicocca” di Milano su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 960 persone:
- il 18,6% ha un’acutezza visiva inadeguata
- l’1,9% ha una visione cromatica inadatta
- il 2,3% ha un campo visivo al di fuori dei limiti della norma
- il 24,5% ha una visione notturna insufficiente
- il 3,2% ha una visione binoculare impropria.
LE CAUSE “VISIVE” DEGLI INCIDENTI STRADALI
- occhiali o lenti a contatto non appropriati o non utilizzati
- difetti visivi non corretti
- abbagliamento
- scarsa percezione dei colori
Tutte questi fattori portano a non vedere bene i cartelli stradali e a decifrare in maniera errata il comportamento degli automobilisti.
Una delle cause che determinano la stanchezza visiva è, inoltre, proprio la presenza di difetti visivi non corretti.

QUALI SONO I PROBLEMI LEGATI ALLA VISTA CHE INFLUENZANO LA GUIDA?
La miopia è il più diffuso: 25% della popolazione italiana ne soffre, 14 milioni di persone.
Effetto: provoca una visione sfocata da lontano. In particolare, di notte. Con una correzione adeguata, però, la vista può diventare nitida e chiara e consentire una guida ottimale.
Ipermetropia: è il secondo tra i vizi di refrazione più diffusi (6 milioni in Italia). Se lieve non provoca sintomi, perché l’occhio compensa naturalmente. Se moderato o elevato va corretto, altrimenti può ostacolare la guida.
Effetto: stanchezza visiva, dolore frontale, rossore agli occhi e lacrimazione e, di conseguenza, problemi alla guida.
Anche l’astigmatismo è molto diffuso tra gli italiani (5 milioni).
Effetto: l’occhio vede un po’ allungato e fa fatica a mettere a fuoco correttamente stancandosi facilmente.
La presbiopia si manifesta dopo i 40 anni.
Effetto: l’occhio perde progressivamente la sua elasticità e la capacità di mettere a fuoco da vicino. Non preclude la guida, almeno che non si accompagni ad altri difetti visivi.
La cataratta è collegata all’età e cresce con l’invecchiare della popolazione.
Effetto: l’opacizzazione del cristallino ha un forte impatto sulla capacità di guidare in sicurezza.
La retinopatia diabetica è una complicanza visiva frequente e grave del diabete.
Effetto: se non trattata, porta a perdere parte o tutta la vista. Tutte le persone diabetiche devono farsi visitare regolarmente da un Medico Oculista.
Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa che colpisce, si stima, un milione di persone in Italia, la metà delle quali non sa di essere malata.
Effetto: se non curato danneggia irreparabilmente il nervo ottico, riducendo il campo visivo in maniera subdola, un poco alla volta. La malattia è, infatti, asintomatica negli stadi iniziali e l’unico strumento di diagnosi precoce è la visita oculistica.
VEDERE 10/10 NON BASTA PER GUIDARE IN SICUREZZA
Quali sono i requisiti per vedere bene mentre si guida?
L’acuità visiva è il primo, ma non l’unico parametro. Per acuità visiva si intende, nella pratica quotidiana, quella misurata dal Medico Oculista con i classici pannelli a muro (ottotipi) sui quali sono stampati lettere e simboli di diversa grandezza.
La sensibilità al contrasto misura la capacità della retina di percepire le differenze di illuminazione fra un oggetto e lo sfondo.
Il campo visivo. Per una guida sicura, in primo luogo, è indispensabile possedere un buon campo visivo, cioè una adeguata visione periferica: tale da abbracciare, senza spostare lo sguardo o la testa, un orizzonte di 140°, 70° a destra e 70° a sinistra.
L’accomodazione è la capacità di cambiare rapidamente il fuoco degli occhi. È lo zoom del nostro apparato visivo ed è particolarmente importante per vedere le immagini da vicino, come i numeri sul cruscotto. Questo adattamento dinamico comincia a vacillare a partire dai 42-45 anni circa (presbiopia) indipendentemente dalla presenza di un difetto rifrattivo.
L’acuità visiva dinamica permette di adattarsi ai cambiamenti di luce e degli oggetti in movimento e alle diverse condizioni di guida (velocità, pioggia, nebbia etc).
Corretta visione dei colori per riconoscere e leggere bene i segnali stradali di giorno e di notte.
Visione stereoscopica. Una buona visione richiede anche la corretta percezione della profondità. La stereopsi è la capacità di valutare la distanza relativa fra gli oggetti o tra il guidatore ed un oggetto. Ciò si verifica quando si ha una visione binoculare normale, ovvero i due occhi “producono” una singola immagine tridimensionale.
Capacità di tollerare l’abbagliamento, ovvero quella perdita temporanea della visibilità causata dall’eccessiva intensità di una sorgente luminosa che entra nel campo visivo del guidatore.
Buona visione notturna: ovvero l’acuità visiva con poca luce e la capacità di passare da un ambiente illuminato ad uno poco illuminato.

VISTA E GUIDA SICURA: I NOSTRI CONSIGLI
I requisiti visivi necessari per una buona vista e per una sicura guida sono:
- Ottima acuità visiva
- Buona sensibilità al contrasto
- Ampio campo visivo
- Valida accomodazione
- Buona acuità visiva dinamica
- Buona visione stereoscopica
- Buona visione dei colori
- Buona capacità di tollerare l’abbagliamento

COS’È IL TEMPO DI REAZIONE?
È il tempo medio impiegato dallo stimolo visivo per giungere al cervello ed essere decodificato, è compreso fra 0.7 e 1.3 secondi. Invecchiamento, alcool e sostanze psicoattive allungano anche del doppio il tempo di reazione. Questo “ritardo” nella reazione rappresenta un grave pericolo quando si guida.

IL MIRAGGIO STRADALE ESISTE?
Sì, esiste. L’esempio più frequente di miraggio è quello che si verifica d’estate sulle distese asfaltate, dove si raggiungono anche i 70°C nei primi 15 cm d’altezza dal suolo. L’aria riscaldata funge da lente deformante: riceve i raggi solari e li riflette a grande distanza. Da qui l’effetto luminoso che fa sembrare la strada bagnata e baluginante; quello che vediamo è in realtà il cielo riflesso.

QUAL È LA LUCE MIGLIORE DI NOTTE?
In molti dicono che la luce migliore di notte, cioè la più visibile, sia la blu; altri dicono che la migliore luce per la visione notturna sia la luce rossa. Qual è la risposta giusta?
Entrambe le affermazioni sono corrette poiché la luce blu, data la sua alta frequenza, è quella che permette di vedere nel modo migliore possibile, come spiegato prima; ma di contro questa alta frequenza distrugge molto più velocemente la rodopsina e, quindi, la visione notturna sarà velocemente compromessa, sarà cioè di intensità decrescente in rapporto al tempo trascorso. La luce rossa, invece, avendo una frequenza molto più bassa è più̀ indicata per preservare nel tempo la visione notturna, anche se naturalmente è sempre sconsigliato guardarla in modo diretto o accendere luci rosse ad alta intensità.
Da sapere, però, che con l’invecchiamento si ha un lento, ma progressivo ingiallimento del cristallino e cambiamenti dell’umor vitreo: per questi motivi nell’anziano la luce che maggiormente viene diffusa all’interno dell’occhio è quella di lunghezza d’onda minore (blu). Perciò, per la popolazione anziana, la luce che ha la proprietà di produrre un forte abbagliamento è proprio quella con un’alta componente blu.

LA VELOCITÀ CAMBIA LA VISTA?
La percezione visiva di chi si muove subisce alterazioni marcate in rapporto alle diverse velocità.
A 110 km/h, per esempio, la vista si concentra su un campo visivo ristretto (circa 40°). Inoltre, alle alte velocità diventa più difficile avere una corretta percezione della profondità.

QUALI COLORI SI VEDONO MEGLIO IN AUTO?
L’occhio umano non è sensibile in maniera identica alle radiazioni dello spettro del visibile comprese all’interno dell’intervallo 380-760 nm: la sensibilità̀ è molto grande nella zona del giallo-verde (alta lunghezza d’onda in condizioni di illuminazione diurna, circa 555 nm); questo è il motivo per cui il giallo ed il verde del semaforo si vedono bene di giorno. Durante la visione scotopica, cioè con poca luce, al buio, il massimo della curva di sensibilità si sposta sensibilmente verso lunghezze d’onda minori (circa 505 nm), del rosso e del blu.

COME FUNZIONA LA VISIONE STEREOSCOPICA?
Le retine dei due occhi sono concepite in modo tale da agire simultaneamente ed offrire un’immagine singola e tridimensionale dell’oggetto guardato. Quando ciò accade, significa che gli occhi hanno una visione binoculare normale.
Quando ciò non avviene – per esempio a causa di una differenza rifrattiva tra i due occhi superiore alle tre diottrie, di una ambliopia o di strabismo – si può soffrire di diplopia, ossia la percezione dello stesso oggetto osservato in due zone distinte del campo visivo, o della percezione di due immagini sovrapposte.
Da ricordare: più è alta la velocità più̀ diventa difficile avere una corretta percezione della profondità.
COS’È L’ABBAGLIAMENTO?
Luci troppo forti abbagliano la retina e possono anche provocare cecità per qualche secondo. Un abbagliamento può essere, quindi, pericolosissimo, se si pensa che a 120 km/h si percorrono circa 33 metri al secondo. L’abbagliamento può avvenire anche in condizioni di illuminazione apparentemente normali, quando c’è concomitanza di altri disturbi latenti come un’ipermetropia non corretta, una miopia notturna o la presenza di cataratta.
VISIONE NOTTURNA, COME FUNZIONA?
Di giorno, l’occhio umano presenta una pupilla stretta (miotica) a causa della buona illuminazione ambientale; di notte, al contrario, la pupilla si dilata (midriasi) per consentire a più raggi luminosi, scarsi nelle ore di buio, di “illuminare” la retina e permettere una buona visione. Passando dalla luce al buio occorre “compensare e adattare”.
Questo passaggio segna anche un cambio di attività cellulare nella retina. La visione fotopica in presenza di luce diurna, che è fornita dalle cellule cono, si converte, al termine dell’adattamento, nella visione scotopica (notturna) dei bastoncelli. La formazione della rodopsina, il pigmento che consente ai bastoncelli di “lavorare”, richiede circa 10-20 minuti; ed è solo trascorso questo tempo che l’occhio è in grado di percepire in maniera nitida oggetti presenti in condizioni di bassa luminosità; dopo un periodo più lungo, 30-40’, l’adattamento raggiunge il suo massimo e la visione diventa stazionaria.
Il passaggio inverso, dal buio alla luce, è molto più rapido.
Da sapere: con l’età, l’adattamento al buio diminuisce.

COS’È LA MIOPIA NOTTURNA?
Di notte, chi è miope vede aumentare, sia pure di poco, la sua miopia; e chi non è miope vede, comunque, la sua rifrazione cambiare verso la miopia, in quanto la maggiore dilatazione della pupilla riduce la spontanea correzione di piccoli difetti rifrattivi e peggiora la profondità di campo.
Chi è miope, perciò, dovrà portare occhiali correttivi molto ben calibrati al suo vizio di rifrazione, in modo da non vedere peggiorare drasticamente la sua capacità di vedere.
Anche un alto grado di correzione può, però, creare dei problemi. Più il difetto visivo corretto è elevato, infatti, più si dilata la pupilla al buio e più possono manifestarsi disturbi, come presenza di aloni, glare e perdita della sensibilità al contrasto.

GLI OCCHIALI SONO PERICOLOSI CON L’AIRBAG?
Al contrario: occhiali con lenti in plastica e a montatura chiusa, che non si rompono interponendosi tra airbag e viso, si sono rivelati una protezione per i bulbi oculari. Meno protezione offrono gli occhiali con montatura aperta, mentre quelli con parti in metallo o lenti in vetro minerale sono sconsigliati alla guida.
LENTI E LENTI DA SOLE: QUALI UTILIZZARE ALLA GUIDA?
Nella guida diurna con foschia, pioggia intensa o nebbia si consigliano lenti antiriflesso, in quanto aumentano la capacità di percezione delle immagini.
Nella guida diurna con il sole si consigliano lenti da sole (sempre a norma di legge). Le lenti di buona qualità devono avere l’etichetta con la scritta 100% UV che indica una protezione sia dai raggi UVB e sia da quelli UVA.
Gli occhiali da sole devono riportare in etichetta il grado di protezione che offrono espresso con un numero che corrisponde a una categoria:
- 0: le lenti lasciano passare l’80% dei raggi solari
- 1: lasciano passare tra 80% e il 43% dei raggi solari e, quindi, proteggono bene dall’abbagliamento
- 2: lasciano passare circa il 43%-18- dei raggi solari
- 3: lasciano passare circa il 10-20% dei raggi solari (cioè ne filtrano l’80-90%).
Per una buona protezione l’occhiale deve avere lenti che coprono fino alle sopracciglia e, ai lati, fino al bordo del viso. Nella guida di veicoli o barche in acqua o di mezzi sulla neve si devono indossare occhiali con le alette di protezione laterale.
Le lenti possono essere sia di plastica sia di vetro. Per chi fa sport, la plastica è più adatta perché più resistente e più leggera.
Nel caso di sole intenso si consigliano per la guida le lenti polarizzate, perché riducono i riflessi in- dotti dal parabrezza o da fonti esterne.

COLORE DELLE LENTI SOLARI: COME LO SCELGO?
Il Medico Oculista ti può indicare la colorazione più adatta per le lenti:
- il grigio attenua, ma mantiene i colori ed è una buona scelta sia per gli astigmatici che per gli automobilisti in generale perché è il colore più indicato per difendersi dalla luce intensa
- il marrone conserva bene i contrasti ed è generalmente indicato per i miopi
- il verde conserva globalmente la sensibilità ai colori, si suggerisce agli ipermetropi
- il fucsia, l’azzurro o il rosa alterano il colore e non assicurano una buona protezione
- il giallo, infine, aumenta la luminosità ed il contrasto offrendo una buona visione nelle giornate nuvolose.
È molto importante ricordare che la colorazione protegge dal fastidio della luce e dall’abbagliamento, mentre il materiale con cui è fatta la lente protegge dagli UV.
Quindi non è vero che più la lente è scura, maggiore è la protezione.

GALLERIE, LENTI E OCCHIALI DA SOLE? COME COMPORTARSI?
Il passaggio dalla luce al buio di una galleria può essere problematico con gli occhiali sole. L’uso di lenti solari con attenuazione del blu permette di vedere anche in galleria perché accentuano il contrasto.
Se si viaggia in strade dove ci sono molte gallerie si possono utilizzare lenti che si adattano velocemente alla variazione di luminosità, come le lenti con trattamento fotocromatico Transitions.
Le lenti con colorazione degradante, cioè con decrescente schermatura dall’alto al basso, grazie al loro disegno sono particolarmente adatte alla guida perché consentono una notevole attenua- zione della luce solare ed una visibilità di strada ottimale.

PERCHÉ VEDO DEGLI ARCOBALENI SUL VETRO?
Molte automobili sono dotate di parabrezza polarizzato, schermato. Esso evita l’irraggiamento so- lare nell’abitacolo, riducendo di molto quei riflessi tanto noiosi per la guida. Tuttavia, si possono avere dei problemi in caso di utilizzo contemporaneo di occhiali con lenti polarizzate. Si potranno notare delle chiazze e aloni tipo arcobaleno o vedere nere delle parti del cruscotto che normalmente non lo sono. Basterà ruotare o spostare un po’ la testa per far muovere l’occhiale e vedere senza fastidi.

ABITACOLO SEDILE E GUIDA SICURA
SEDILE. Bisogna tenere le spalle perfettamente appoggiate allo schienale e distendere le braccia sino a toccare con i polsi la parte superiore del volante: appena si sarà̀ in grado di toccarla senza sollevare le spalle si avrà già cominciato ad assumere la posizione corretta. Il sedile va fatto scorrere sino a quando tutti e tre i pedali possono essere premuti a fondo con facilità.
LUCE INTERNA. Accenderla il meno possibile mentre si guida: perché causando la contrazione della pupilla, riduce la capacità dell’occhio di adattarsi al buio.
CLIMATIZZAZIONE. D’estate, non scendere di più di 6 C° rispetto alla temperatura esterna. D’inverno, la temperatura ideale dell’abitacolo dovrebbe essere sui 16-18°, alla quale non si secca l’occhio e non sopraggiunge il torpore. Mai orientare le bocchette dell’aria verso il viso.

NEBBIA, VISTA E VELOCITÀ
Con la nebbia, mancando un punto fisso di messa a fuoco, l’occhio si sforza di trovare sempre il contrasto maggiore; questa continua ricerca di una migliore messa a fuoco, alla lunga, risulta estremamente stancante. Per stimare la velocità consigliata in caso di nebbia bisogna calcolare la distanza alla quale un oggetto non luminoso (alberi, guard-rail, strisce sull’asfalto, carrozzerie di veicoli) diventa visibile. Maggiore è la nebbia, minore è la distanza alla quale saremo in grado di riconoscere l’oggetto, minore la velocità consigliataEcco una semplice tabella:


COME L’ALCOL INFLUENZA LA VISTA ALLA GUIDA
- 0,5 grammi/litro: dopo questa soglia (che è la soglia di legge attualmente in vigore) si cominciano le riduzioni delle capacità visive con un’iniziale diminuzione della visione periferica ed una generale lieve riduzione nella percezione degli stimoli sonori e luminosi, oltre all’allungamento progressivo del tempo di reazione;
- 0,6 grammi/litro: il campo visivo periferico è ulteriormente ridotto;
- 0,7 grammi/litro: c’è un notevole ritardo dei tempi di reazione e riduzione della coordinazione dei movimenti;
- 0,9 grammi/litro: si perde fortemente la capacità di adattamento alla luce con perdita della capacità del sistema visivo di percepire le distanze (riduzione della visione binoculare stereoscopica);
- 1 litro: vi è compromissione della capacità visiva non solo in termini di visione laterale ma anche di acuità visiva. I fari delle macchine provocano maggior abbagliamento ove non una transitoria perdita della vista; il ritorno alla visione dopo l’abbagliamento è ritardato;
- 1,5 litri: si ha sonnolenza, con alto rischio di colpi di sonno, torpore e perdita di lucidità.


























DOVE AVVENGONO GLI INCIDENTI STRADALI?
Autostrade e raccordi: 5,4 %
Strade Extraurbane: 21 %
Strade Urbane: 73,3 %

PERCHE’ AVVENGONO GLI INCIDENTI STRADALI?
Il fattore umano è la causa principale. La colpa è di comportamenti scorretti e mancanza di attenzione causata, quest’ultima, non di rado da difetti visivi non corretti.
QUANTO È IMPORTANTE LA VISTA PER LA SICUREZZA STRADALE?
La vista è il principale senso coinvolto nella guida. Le informazioni necessarie alla guida sono fornite per il 90% dagli occhi. I difetti visivi sono, perciò, i più pericolosi per chi si mette al volante.
Il 59% degli incidenti stradali, infatti, sarebbe riconducibile a “scarsa capacità percettiva”.
QUANTE PERSONE GUIDANO CON DIFETTI VISIVI?
Secondo una ricerca condotta dall’Università̀ “Bicocca” di Milano su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 960 persone:
- il 18,6% ha un’acutezza visiva inadeguata
- l’1,9% ha una visione cromatica inadatta
- il 2,3% ha un campo visivo al di fuori dei limiti della norma
- il 24,5% ha una visione notturna insufficiente
- il 3,2% ha una visione binoculare impropria.
LE CAUSE “VISIVE” DEGLI INCIDENTI STRADALI
- occhiali o lenti a contatto non appropriati o non utilizzati
- difetti visivi non corretti
- abbagliamento
- scarsa percezione dei colori
Tutte questi fattori portano a non vedere bene i cartelli stradali e a decifrare in maniera errata il comportamento degli automobilisti.
Una delle cause che determinano la stanchezza visiva è, inoltre, proprio la presenza di difetti visivi non corretti.

QUALI SONO I PROBLEMI LEGATI ALLA VISTA CHE INFLUENZANO LA GUIDA?
La miopia è il più diffuso: 25% della popolazione italiana ne soffre, 14 milioni di persone.
Effetto: provoca una visione sfocata da lontano. In particolare, di notte. Con una correzione adeguata, però, la vista può diventare nitida e chiara e consentire una guida ottimale.
Ipermetropia: è il secondo tra i vizi di refrazione più diffusi (6 milioni in Italia). Se lieve non provoca sintomi, perché l’occhio compensa naturalmente. Se moderato o elevato va corretto, altrimenti può ostacolare la guida.
Effetto: stanchezza visiva, dolore frontale, rossore agli occhi e lacrimazione e, di conseguenza, problemi alla guida.
Anche l’astigmatismo è molto diffuso tra gli italiani (5 milioni).
Effetto: l’occhio vede un po’ allungato e fa fatica a mettere a fuoco correttamente stancandosi facilmente.
La presbiopia si manifesta dopo i 40 anni.
Effetto: l’occhio perde progressivamente la sua elasticità e la capacità di mettere a fuoco da vicino. Non preclude la guida, almeno che non si accompagni ad altri difetti visivi.
La cataratta è collegata all’età e cresce con l’invecchiare della popolazione.
Effetto: l’opacizzazione del cristallino ha un forte impatto sulla capacità di guidare in sicurezza.
La retinopatia diabetica è una complicanza visiva frequente e grave del diabete.
Effetto: se non trattata, porta a perdere parte o tutta la vista. Tutte le persone diabetiche devono farsi visitare regolarmente da un Medico Oculista.
Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa che colpisce, si stima, un milione di persone in Italia, la metà delle quali non sa di essere malata.
Effetto: se non curato danneggia irreparabilmente il nervo ottico, riducendo il campo visivo in maniera subdola, un poco alla volta. La malattia è, infatti, asintomatica negli stadi iniziali e l’unico strumento di diagnosi precoce è la visita oculistica.
VEDERE 10/10 NON BASTA PER GUIDARE IN SICUREZZA
Quali sono i requisiti per vedere bene mentre si guida?
L’acuità visiva è il primo, ma non l’unico parametro. Per acuità visiva si intende, nella pratica quotidiana, quella misurata dal Medico Oculista con i classici pannelli a muro (ottotipi) sui quali sono stampati lettere e simboli di diversa grandezza.
La sensibilità al contrasto misura la capacità della retina di percepire le differenze di illuminazione fra un oggetto e lo sfondo.
Il campo visivo. Per una guida sicura, in primo luogo, è indispensabile possedere un buon campo visivo, cioè una adeguata visione periferica: tale da abbracciare, senza spostare lo sguardo o la testa, un orizzonte di 140°, 70° a destra e 70° a sinistra.
L’accomodazione è la capacità di cambiare rapidamente il fuoco degli occhi. È lo zoom del nostro apparato visivo ed è particolarmente importante per vedere le immagini da vicino, come i numeri sul cruscotto. Questo adattamento dinamico comincia a vacillare a partire dai 42-45 anni circa (presbiopia) indipendentemente dalla presenza di un difetto rifrattivo.
L’acuità visiva dinamica permette di adattarsi ai cambiamenti di luce e degli oggetti in movimento e alle diverse condizioni di guida (velocità, pioggia, nebbia etc).
Corretta visione dei colori per riconoscere e leggere bene i segnali stradali di giorno e di notte.
Visione stereoscopica. Una buona visione richiede anche la corretta percezione della profondità. La stereopsi è la capacità di valutare la distanza relativa fra gli oggetti o tra il guidatore ed un oggetto. Ciò si verifica quando si ha una visione binoculare normale, ovvero i due occhi “producono” una singola immagine tridimensionale.
Capacità di tollerare l’abbagliamento, ovvero quella perdita temporanea della visibilità causata dall’eccessiva intensità di una sorgente luminosa che entra nel campo visivo del guidatore.
Buona visione notturna: ovvero l’acuità visiva con poca luce e la capacità di passare da un ambiente illuminato ad uno poco illuminato.

VISTA E GUIDA SICURA: I NOSTRI CONSIGLI
I requisiti visivi necessari per una buona vista e per una sicura guida sono:
- Ottima acuità visiva
- Buona sensibilità al contrasto
- Ampio campo visivo
- Valida accomodazione
- Buona acuità visiva dinamica
- Buona visione stereoscopica
- Buona visione dei colori
- Buona capacità di tollerare l’abbagliamento

COS’È IL TEMPO DI REAZIONE?
È il tempo medio impiegato dallo stimolo visivo per giungere al cervello ed essere decodificato, è compreso fra 0.7 e 1.3 secondi. Invecchiamento, alcool e sostanze psicoattive allungano anche del doppio il tempo di reazione. Questo “ritardo” nella reazione rappresenta un grave pericolo quando si guida.

IL MIRAGGIO STRADALE ESISTE?
Sì, esiste. L’esempio più frequente di miraggio è quello che si verifica d’estate sulle distese asfaltate, dove si raggiungono anche i 70°C nei primi 15 cm d’altezza dal suolo. L’aria riscaldata funge da lente deformante: riceve i raggi solari e li riflette a grande distanza. Da qui l’effetto luminoso che fa sembrare la strada bagnata e baluginante; quello che vediamo è in realtà il cielo riflesso.

QUAL È LA LUCE MIGLIORE DI NOTTE?
In molti dicono che la luce migliore di notte, cioè la più visibile, sia la blu; altri dicono che la migliore luce per la visione notturna sia la luce rossa. Qual è la risposta giusta?
Entrambe le affermazioni sono corrette poiché la luce blu, data la sua alta frequenza, è quella che permette di vedere nel modo migliore possibile, come spiegato prima; ma di contro questa alta frequenza distrugge molto più velocemente la rodopsina e, quindi, la visione notturna sarà velocemente compromessa, sarà cioè di intensità decrescente in rapporto al tempo trascorso. La luce rossa, invece, avendo una frequenza molto più bassa è più̀ indicata per preservare nel tempo la visione notturna, anche se naturalmente è sempre sconsigliato guardarla in modo diretto o accendere luci rosse ad alta intensità.
Da sapere, però, che con l’invecchiamento si ha un lento, ma progressivo ingiallimento del cristallino e cambiamenti dell’umor vitreo: per questi motivi nell’anziano la luce che maggiormente viene diffusa all’interno dell’occhio è quella di lunghezza d’onda minore (blu). Perciò, per la popolazione anziana, la luce che ha la proprietà di produrre un forte abbagliamento è proprio quella con un’alta componente blu.

LA VELOCITÀ CAMBIA LA VISTA?
La percezione visiva di chi si muove subisce alterazioni marcate in rapporto alle diverse velocità.
A 110 km/h, per esempio, la vista si concentra su un campo visivo ristretto (circa 40°). Inoltre, alle alte velocità diventa più difficile avere una corretta percezione della profondità.

QUALI COLORI SI VEDONO MEGLIO IN AUTO?
L’occhio umano non è sensibile in maniera identica alle radiazioni dello spettro del visibile comprese all’interno dell’intervallo 380-760 nm: la sensibilità̀ è molto grande nella zona del giallo-verde (alta lunghezza d’onda in condizioni di illuminazione diurna, circa 555 nm); questo è il motivo per cui il giallo ed il verde del semaforo si vedono bene di giorno. Durante la visione scotopica, cioè con poca luce, al buio, il massimo della curva di sensibilità si sposta sensibilmente verso lunghezze d’onda minori (circa 505 nm), del rosso e del blu.

COME FUNZIONA LA VISIONE STEREOSCOPICA?
Le retine dei due occhi sono concepite in modo tale da agire simultaneamente ed offrire un’immagine singola e tridimensionale dell’oggetto guardato. Quando ciò accade, significa che gli occhi hanno una visione binoculare normale.
Quando ciò non avviene – per esempio a causa di una differenza rifrattiva tra i due occhi superiore alle tre diottrie, di una ambliopia o di strabismo – si può soffrire di diplopia, ossia la percezione dello stesso oggetto osservato in due zone distinte del campo visivo, o della percezione di due immagini sovrapposte.
Da ricordare: più è alta la velocità più̀ diventa difficile avere una corretta percezione della profondità.
COS’È L’ABBAGLIAMENTO?
Luci troppo forti abbagliano la retina e possono anche provocare cecità per qualche secondo. Un abbagliamento può essere, quindi, pericolosissimo, se si pensa che a 120 km/h si percorrono circa 33 metri al secondo. L’abbagliamento può avvenire anche in condizioni di illuminazione apparentemente normali, quando c’è concomitanza di altri disturbi latenti come un’ipermetropia non corretta, una miopia notturna o la presenza di cataratta.
VISIONE NOTTURNA, COME FUNZIONA?
Di giorno, l’occhio umano presenta una pupilla stretta (miotica) a causa della buona illuminazione ambientale; di notte, al contrario, la pupilla si dilata (midriasi) per consentire a più raggi luminosi, scarsi nelle ore di buio, di “illuminare” la retina e permettere una buona visione. Passando dalla luce al buio occorre “compensare e adattare”.
Questo passaggio segna anche un cambio di attività cellulare nella retina. La visione fotopica in presenza di luce diurna, che è fornita dalle cellule cono, si converte, al termine dell’adattamento, nella visione scotopica (notturna) dei bastoncelli. La formazione della rodopsina, il pigmento che consente ai bastoncelli di “lavorare”, richiede circa 10-20 minuti; ed è solo trascorso questo tempo che l’occhio è in grado di percepire in maniera nitida oggetti presenti in condizioni di bassa luminosità; dopo un periodo più lungo, 30-40’, l’adattamento raggiunge il suo massimo e la visione diventa stazionaria.
Il passaggio inverso, dal buio alla luce, è molto più rapido.
Da sapere: con l’età, l’adattamento al buio diminuisce.

COS’È LA MIOPIA NOTTURNA?
Di notte, chi è miope vede aumentare, sia pure di poco, la sua miopia; e chi non è miope vede, comunque, la sua rifrazione cambiare verso la miopia, in quanto la maggiore dilatazione della pupilla riduce la spontanea correzione di piccoli difetti rifrattivi e peggiora la profondità di campo.
Chi è miope, perciò, dovrà portare occhiali correttivi molto ben calibrati al suo vizio di rifrazione, in modo da non vedere peggiorare drasticamente la sua capacità di vedere.
Anche un alto grado di correzione può, però, creare dei problemi. Più il difetto visivo corretto è elevato, infatti, più si dilata la pupilla al buio e più possono manifestarsi disturbi, come presenza di aloni, glare e perdita della sensibilità al contrasto.

GLI OCCHIALI SONO PERICOLOSI CON L’AIRBAG?
Al contrario: occhiali con lenti in plastica e a montatura chiusa, che non si rompono interponendosi tra airbag e viso, si sono rivelati una protezione per i bulbi oculari. Meno protezione offrono gli occhiali con montatura aperta, mentre quelli con parti in metallo o lenti in vetro minerale sono sconsigliati alla guida.
LENTI E LENTI DA SOLE: QUALI UTILIZZARE ALLA GUIDA?
Nella guida diurna con foschia, pioggia intensa o nebbia si consigliano lenti antiriflesso, in quanto aumentano la capacità di percezione delle immagini.
Nella guida diurna con il sole si consigliano lenti da sole (sempre a norma di legge). Le lenti di buona qualità devono avere l’etichetta con la scritta 100% UV che indica una protezione sia dai raggi UVB e sia da quelli UVA.
Gli occhiali da sole devono riportare in etichetta il grado di protezione che offrono espresso con un numero che corrisponde a una categoria:
- 0: le lenti lasciano passare l’80% dei raggi solari
- 1: lasciano passare tra 80% e il 43% dei raggi solari e, quindi, proteggono bene dall’abbagliamento
- 2: lasciano passare circa il 43%-18- dei raggi solari
- 3: lasciano passare circa il 10-20% dei raggi solari (cioè ne filtrano l’80-90%).
Per una buona protezione l’occhiale deve avere lenti che coprono fino alle sopracciglia e, ai lati, fino al bordo del viso. Nella guida di veicoli o barche in acqua o di mezzi sulla neve si devono indossare occhiali con le alette di protezione laterale.
Le lenti possono essere sia di plastica sia di vetro. Per chi fa sport, la plastica è più adatta perché più resistente e più leggera.
Nel caso di sole intenso si consigliano per la guida le lenti polarizzate, perché riducono i riflessi in- dotti dal parabrezza o da fonti esterne.

COLORE DELLE LENTI SOLARI: COME LO SCELGO?
Il Medico Oculista ti può indicare la colorazione più adatta per le lenti:
- il grigio attenua, ma mantiene i colori ed è una buona scelta sia per gli astigmatici che per gli automobilisti in generale perché è il colore più indicato per difendersi dalla luce intensa
- il marrone conserva bene i contrasti ed è generalmente indicato per i miopi
- il verde conserva globalmente la sensibilità ai colori, si suggerisce agli ipermetropi
- il fucsia, l’azzurro o il rosa alterano il colore e non assicurano una buona protezione
- il giallo, infine, aumenta la luminosità ed il contrasto offrendo una buona visione nelle giornate nuvolose.
È molto importante ricordare che la colorazione protegge dal fastidio della luce e dall’abbagliamento, mentre il materiale con cui è fatta la lente protegge dagli UV.
Quindi non è vero che più la lente è scura, maggiore è la protezione.

GALLERIE, LENTI E OCCHIALI DA SOLE? COME COMPORTARSI?
Il passaggio dalla luce al buio di una galleria può essere problematico con gli occhiali sole. L’uso di lenti solari con attenuazione del blu permette di vedere anche in galleria perché accentuano il contrasto.
Se si viaggia in strade dove ci sono molte gallerie si possono utilizzare lenti che si adattano velocemente alla variazione di luminosità, come le lenti con trattamento fotocromatico Transitions.
Le lenti con colorazione degradante, cioè con decrescente schermatura dall’alto al basso, grazie al loro disegno sono particolarmente adatte alla guida perché consentono una notevole attenua- zione della luce solare ed una visibilità di strada ottimale.

PERCHÉ VEDO DEGLI ARCOBALENI SUL VETRO?
Molte automobili sono dotate di parabrezza polarizzato, schermato. Esso evita l’irraggiamento so- lare nell’abitacolo, riducendo di molto quei riflessi tanto noiosi per la guida. Tuttavia, si possono avere dei problemi in caso di utilizzo contemporaneo di occhiali con lenti polarizzate. Si potranno notare delle chiazze e aloni tipo arcobaleno o vedere nere delle parti del cruscotto che normalmente non lo sono. Basterà ruotare o spostare un po’ la testa per far muovere l’occhiale e vedere senza fastidi.

ABITACOLO SEDILE E GUIDA SICURA
SEDILE. Bisogna tenere le spalle perfettamente appoggiate allo schienale e distendere le braccia sino a toccare con i polsi la parte superiore del volante: appena si sarà̀ in grado di toccarla senza sollevare le spalle si avrà già cominciato ad assumere la posizione corretta. Il sedile va fatto scorrere sino a quando tutti e tre i pedali possono essere premuti a fondo con facilità.
LUCE INTERNA. Accenderla il meno possibile mentre si guida: perché causando la contrazione della pupilla, riduce la capacità dell’occhio di adattarsi al buio.
CLIMATIZZAZIONE. D’estate, non scendere di più di 6 C° rispetto alla temperatura esterna. D’inverno, la temperatura ideale dell’abitacolo dovrebbe essere sui 16-18°, alla quale non si secca l’occhio e non sopraggiunge il torpore. Mai orientare le bocchette dell’aria verso il viso.

NEBBIA, VISTA E VELOCITÀ
Con la nebbia, mancando un punto fisso di messa a fuoco, l’occhio si sforza di trovare sempre il contrasto maggiore; questa continua ricerca di una migliore messa a fuoco, alla lunga, risulta estremamente stancante. Per stimare la velocità consigliata in caso di nebbia bisogna calcolare la distanza alla quale un oggetto non luminoso (alberi, guard-rail, strisce sull’asfalto, carrozzerie di veicoli) diventa visibile. Maggiore è la nebbia, minore è la distanza alla quale saremo in grado di riconoscere l’oggetto, minore la velocità consigliataEcco una semplice tabella:


COME L’ALCOL INFLUENZA LA VISTA ALLA GUIDA
- 0,5 grammi/litro: dopo questa soglia (che è la soglia di legge attualmente in vigore) si cominciano le riduzioni delle capacità visive con un’iniziale diminuzione della visione periferica ed una generale lieve riduzione nella percezione degli stimoli sonori e luminosi, oltre all’allungamento progressivo del tempo di reazione;
- 0,6 grammi/litro: il campo visivo periferico è ulteriormente ridotto;
- 0,7 grammi/litro: c’è un notevole ritardo dei tempi di reazione e riduzione della coordinazione dei movimenti;
- 0,9 grammi/litro: si perde fortemente la capacità di adattamento alla luce con perdita della capacità del sistema visivo di percepire le distanze (riduzione della visione binoculare stereoscopica);
- 1 litro: vi è compromissione della capacità visiva non solo in termini di visione laterale ma anche di acuità visiva. I fari delle macchine provocano maggior abbagliamento ove non una transitoria perdita della vista; il ritorno alla visione dopo l’abbagliamento è ritardato;
- 1,5 litri: si ha sonnolenza, con alto rischio di colpi di sonno, torpore e perdita di lucidità.
DOMANDE FREQUENTI
In questa sezione puoi trovare le risposte a tutte le domande più frequenti
La visita specialistica di un Oculista non è obbligatoria, in prima battuta, ma è sempre consigliabile. Solo il Medico Oculista, infatti, può diagnosticare tempestivamente condizioni patologiche che minacciano la vista e riducono la capacità di guidare in sicurezza. L’oculista è, inoltre, l’unico Medico che può prescrivere la gradazione delle lenti e al quale chiedere quale colore utilizzare per le lenti degli occhiali da sole.
La visita medica si può prenotare alla ASL o presso la scuola guida cui ti sei rivolto.
- difetti visivi non corretti
- abbagliamento
- scarsa percezione dei colori
- occhiali o lenti a contatto non appropriati o non utilizzati
All’aumentare della velocità la vista si concentra su un campo visivo sempre più ristretto. A 110 km/h, per esempio, la vista si concentra su un campo visivo ristretto (circa 40°).
Inoltre, ad alte velocità diventa più difficile avere una corretta percezione della profondità.
Se si viaggia in strade dove ci sono molte gallerie si possono utilizzare lenti che si adattano velocemente alle variazioni di luminosità, tipo le fotocromatiche, oppure lenti con colorazione degradante che consentono una notevole attenuazione della luce solare ed una visibilità di strada ottimale.
Non dovrebbe superare la differenza di 6 gradi rispetto all’ambiente esterno. Mai orientare le bocchette dell’aria verso il viso.

VEDI BENE, GUIDA MEGLIO
FONDAZIONE SALMOIRAGHI & VIGANÒ
P.LE CADORNA, 3 20124 MILANO – INFO@FONDAZIONESALMOIRAGHIEVIGANO.IT